15 ottobre 2020

Accendere il riscaldamento: tutto quello che devi sapere

Dal 26 agosto 1993 in Italia esistono sei zone climatiche che segnalano ciascuna i periodi corretti per accensione e spegnimento degli impianti. Ecco cosa sapere e cosa fare prima di avviarli.

Il riscaldamento per fasce climatiche

Le norme di regolamentazione per la data di accessione del riscaldamento per gli impianti centralizzati o autonomi sono definite sulla base dei comuni italiani dell’immobile dove si risiede.

A Milano, per esempio, la data di accensione per gli impianti di riscaldamento è il 15 Ottobre, diversamente da Roma dove il giorno stabilito è il 1 Novembre.

La legge stabilisce infatti sei zone climatiche distinte:

  1. Zona A: È la zona più calda che tocca sei comuni tra cui Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Periodo di accensione: dal 1° dicembre al 15 marzo. Orario consentito: 6 ore al giorno.
  2. Zona B: Diffusa soprattutto nelle aree costiere di Sardegna, Sicilia e Calabria meridionale. Periodo di accensione: dal 1° dicembre al 31 marzo. Orario consentito: 8 ore al giorno.
  3. Zona C: È un’area che interessa prevalentemente il Sud, insieme alle zone costiere del Lazio meridionale, e include Napoli. Periodo di accensione: dal 15 novembre al 31 marzo. Orario consentito: 10 ore al giorno.
  4. Zona D: Fanno parte di questa zona le aree interne di tutto il centro Italia, il centro-Nord e le isole maggiori, inclusa Roma. Periodo di accensione: dal 1° novembre al 15 aprile. Orario consentito: 12 ore al giorno.
  5. Zona E: Tocca le aree dell’Appennino, la Pianura Padana, le aree subalpine e include anche Milano. Periodo di accensione: dal 15 ottobre al 15 aprile. Orario consentito:14 ore al giorno.
  6. Zona F: Interessa le Alpi e alcune zone appenniniche. Non esiste alcuna limitazione.

Attenzione!

Il momento di accensione del riscaldamento deve avvenire in maniera sicura, ecco perchè è essenziale effettuare le giuste manutenzioni al proprio impianto di riscaldamento. Oltre a questo è importante tenere in considerazione diversi buoni consigli, stilati anche dall’ENEA, che assicurano un’ottimizzazione e un risparmio energetico:

  1. Per qualsiasi impianto la cui potenza sommata raggiunga i 5 kW per appartamento è consigliato almeno un controllo annuale, che dev’essere segnalato da chi fabbrica l’impianto o chi per esso. Per alcuni impianti è invece obbligatorio il controllo dell’efficienza energetica ogni anno fino a quattro anni.
  2. Evitare consumi eccessivi, tenendo presente che la legge stabilisce di stare entro i 20 gradi (+2 di tolleranza) d’estate e non scendere sotto i 26 (-2 di tolleranza) in inverno.
  3. Facendo riferimento ai nuovi riscaldamenti autonomi è importante iniziare a installare e utilizzare termostati regolamentabili anche a distanza, che permettono un maggior controllo dei consumi e un minore spreco.
  4. Dal 30 giugno 2017 tutti i caloriferi devono essere dotati di valvole termostatiche.
  5. Per il mantenimento di una buona temperatura interna alla stanza è consigliabile applicare pannelli riflettenti tra la parete e il termosifone.
  6. Un altro consiglio semplice ma efficace è quello di evitare di tenere aperte finestre o porte e chiudere tapparelle e persiane per evitare la dispersione di calore.
  7. Evitare di schermare i termosifoni.
  8. Scegliere serramenti e infissi isolanti, che consentano una buona tenuta della temperatura media dell’abitazione.
  9. Rinnovare gli impianti, scegliendo di cambiare la propria caldaia tradizionale con una a condensazione.

Come provvedere alla corretta manutenzione della caldaia?

Lo strumento fondamentale per provvedere alla corretta manutenzione della caldaia è l’analizzatore di combustione utilizzato dai termotecnici.

La norma UNI10389 prevedere che vengano verificati e tarati periodicamente, in conformità alle istruzioni fornite dal costruttore, usualmente con cadenza annuale, in modo da garantire la riferibilità della misura ai campioni nazionali del Sistema Nazionale di Taratura (SNT). In assenza di tali istruzioni, lo strumento deve essere verificato e tarato almeno una volta ogni 12 mesi.

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