15 febbraio 2020

Gar refrigeranti naturali: R32

Buongiorno cari tecnici,

con l’articolo di oggi affrontiamo la delicata questione del mondo FGAS: l’utilizzo di nuovi gas refrigeranti naturali ed il decreto legislativo 517/2014 emanato il 5 dicembre 2019.

L’esigenza di affermare nuove regole è nata perché, nel mondo della climatizzazione, è ormai necessario introdurre nuovi gas, che abbiano un impatto più basso sulla nostra atmosfera: stiamo parlando di gas refrigeranti naturali a basso GWP – Global Warming Potential.

REGOLAMENTO UE 517/2014: L’USO DI GAS REFRIGERANTI

Tale decreto è stato rivisto ed aggiornato per far fronte alle impellenti problematiche ambientali riscontrate a livello globale: basti pensare che siamo a metà febbraio e registriamo temperature primaverili.

Il regolamento, infatti, si pone l’obiettivo di assicurare la protezione dell’ambiente, come? Affrontando, articolo per articolo tutte tematiche legate al controllo delle perdite e del recupero di F-GAS, introducendo anche restrizioni che prevedono pesanti sanzioni qualora aziende/persone operanti nel settore dalla refrigerazione, non rispettano le regole dettate.

Soprattutto, il regolamento 2517/2014 afferma i limiti volti alla riduzione delle emissioni di gas fluorurati ad effetto serra nel nostro ambiente e vuole promuovere l’uso di gas refrigeranti naturali, che possano, quindi, avere un impatto meno distruttivo sul nostro ambiente.

I NUOVI GAS REFRIGERANTI NATURALI: R32

Tra i nuovi gas refrigeranti naturali con indice GWP più basso rispetto alla media, il più utilizzato oggi, è l’R32.

Si tratta di un gas puro, un refrigerante di nuova generazione, impiegato soprattutto in ambienti domestici, in condizionatori mono o multi-split.

La sua caratteristica principale è la garanzia di elevate performance con un impatto ambientale notevolmente ridotto. Infatti, il suo valore di ODP (potenziale di impoverimento dello strato di ozono) equivale a 0 ed il suo indice GWP corrisponde a 675, tre volte inferiore al gas R410a (GWP: 2088)

Appartiene alla classe A2L, indice che indica il livello di infiammabilità.

L’UTILIZZO di R32

Il trasporto e l’uso del GAS R32 è privo di particolari vincoli. Le restrizioni nascono nel momento in cui tale gas viene trasportato per lunghi tragitti o via mare, oppure se si trattano grandi quantitativi trasportati.

Sono assenti anche particolari regole circa il normale trattamento del gas durante la fase di caricamento in un condizionatore. Essendo un gas refrigerante monocomponente, può essere trattato allo stato gassoso o liquido.

Ciò che è fondamentale ricordare quando si lavora con questo gas è la sua classe A2L, che lo classifica come gas particolarmente infiammabile: perciò, ogni operatore non solo deve avere la certificazione F-GAS (Patentino Frigorista) per maneggiarlo, ma deve dotarsi di STRUMENTI SPECIFICI OPPORTUNAMENTE CERTIFICATI E OMOLOGATI PER TRATTARE L’R32, nonostante la “parentela” di R32 con R410a.

Ricordiamo che R32 è componente base al 50% per R410a.

Fatte tutte queste premesse, vi rammentiamo che per lavorare con R32, in SICUREZZA e in linea con le normative vigenti, è necessario che ogni tecnico operi con strumenti opportunamente omologati e, soprattutto, predisposti al trattamento di R32.

Facciamo solo un piccolo cenno a recuperatore e pompa del vuoto, dove il gas viene sottoposto a pressioni non naturali e trattandosi di un gas particolarmente infiammabile si rischia molto, in termini di sicurezza.

Per poter lavorare correttamente, bisogna avere anche i gruppi manometrici aggiornati: infatti, occorre avere i “fondi scala” dedicati per i manometri analogici e per i digitali aggiungere al software il gas R32 alla lista dei refrigeranti disponibili.

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