13 ottobre 2018

UNI 10389 – Siete sicuri di conoscere tutti i suoi obblighi?

Con ’articolo precedente abbiamo esplorato l’accensione delle caldaie in tutti i suoi aspetti: tempi, parametri, zone climatiche.

Analizzando questo processo più nello specifico possiamo dire che, il semplice gesto di dare il via al nostro impianto di riscaldamento, prevede processi di combustione specifici che coinvolgono il combustibile (che può essere un idrocarburo, GPL, metano, gasolio ecc) e l’aria.

La caldaia, quindi, deve rispettare parametri e norme di rendimento, al fine di ridurre le sue emissioni ed essere, perciò, sempre più efficiente.

Proprio per raggiungere questi obiettivi sono stati stabiliti controlli periodici, che devono rispettare parametri tecnici ed operativi stabiliti dalla UNI 10389.

Il controllo deve essere eseguito su tutti gli impianti di generazione di calore con potenza termica nominale del focolare maggiore o uguale a 4 kW alimentati a combustibile gassoso e/o liquido.

Sono esclusi da questa verifica tutti gli impianti che generano calore a partire da un combustibile solido, stufe, caminetti o impianti termici all’interno di cicli di processo.

LE AZIONI DEL TERMOTECNICO

Ogni tecnico deve eseguire il controllo a regola d’arte, che significa seguire le procedure indicate nella UNI.

Il prontuario della UNI cita espressamente specifiche azioni da condurre, come:

– misurazione in opera del rendimento di combustione di generatori di calore;

– misurazione in opera della concentrazione di monossido di carbonio nei prodotti della combustione;

– misurazione in opera dell’indice di fumosità (per i soli generatori alimentati con combustibili liquidi).

I PARAMETRI DA RILEVARE

Il tecnico che lavora sull’impianto termico deve rispettare non solo le azioni delineate qui sopra, ma deve rilevare determinati parametri (specificati nel prontuario), quali:

– temperatura dei prodotti della combustione;

– temperatura dell’aria comburente;

– concentrazione di ossigeno, o in alternativa, di anidride carbonica, nei prodotti della combustione;

– concentrazione di ossido di carbonio nei prodotti della combustione;

– indice di fumosità ( per i soli generatori alimentati con combustibili liquidi).

GLI STRUMENTI DA UTILIZZARE

Ma veniamo alla parte più delicata. Gli strumenti!

Le operazioni descritte nei paragrafi precedenti sono realizzabili al meglio solo con la più corretta strumentazione di misura, controllata e validata ad hoc.

Infatti, proprio nel testo della UNI troviamo passaggi precisi e delicati, ma fondamentali per l’utilizzo degli strumenti più idonei.

Per esempio il paragrafo 4.1.2 Operatori incaricati dalla competente autorità, cita:

e) l’operatore deve impiegare un apparecchio di misura in grado di stampare la data, l’ora della misurazione, i parametri rilevati e un codice identificativo dello stesso apparecchio;

Più nello specifico, al paragrafo 5.3 Apparecchiatura, troviamo le seguenti regole da rispettare:

Nota 1 – Prima di dare inizio a una misurazione l’operatore deve accertarsi che lo strumento utilizzato sia nelle idonee

condizioni previste dal fabbricante e riportate nelle istruzioni per l’uso.

Nota 3 – Gli strumenti […] devono essere gestiti, tarati e verificati periodicamente, in conformità alle istruzioni

che devono essere fornite dal costruttore […]

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